Scriviamo felicemente da Jaipur, la c.d. “CItta’ rosa”, per via del colore che un abile marajah volle dare agli edifici in occasione della visita del Principe di GAlles Alberto nell’Ottocento. Ci siamo arrivati senza colpo ferire: aereo in tempo, neppure un minuto di attesa dei bagagli e autista con cartello che ci attendeva di fuori… poi cinque ore di macchina, un po’ intontiti e sonnecchiosi, ma in grado di ammirare il casino stradale, le scimmie che si arrampicavano sugli edifici a bordo strada e tutta la varia umanita’ che sapete o vi immaginate.\
A Jaipur siamo in un albergo ufficialmente budget, ma molto carino – vedi foto della colazione nella “gallery” qui sotto (clicca qui per andarci) – e oggi ci hanno dato anche una camera mostruosamente grande. Ieri camminata di familiarizzazioine e stamane vero tour de force tra bazar e monumenti. Notizia vera: Silvia COMPRA. Non solo: compra ROBA DA FEMMINA (due pezze di stoffa e due vestiti).
Abbiamo anche assaggiato un po’ di burocrazia indiana nel tentativo di comprare una SIM card indiana. Cosa che abbiamo fatto, ma non siamo riusciti ancora ad attivare. Ad ogni buon conto il numero e’: 0091 (India) 9929 485211. Provateci ogni tanto, se vi va, e chissa’ che non funzioni. Dovrebbe essere il nostro telefono acceso sempre.
Oggi, oltre ai bazar, visita ai palazzi del maharaja (che ivi risiede). DOmani tentativo di prenotare un bus o un treno per la nostra tappa successiva, poi bus o taxi per visitare un importante forte, con relativo ameno lago e tre templi indu. Ora la fame ci attanaglia (no, non abbiamo mangiato a pranzo: solo una pepsi… ieri sera invece grande cena con carni marinate e allo spiedo e verdurine deliziose in pomatine piccanti).
Per il resto per il momento puo’ bastare, senno’ vi viziate. Noi stiamo, ovviamente, in braccio a Dio. (A proposito: grazie anche a lui).\
Ciao e un abbraccio
Silvia e Mario