Dall’ultima volta che abbiamo trovato una connessione decente, ne sono successe di cose.
Intanto, esperienza assai divertente per Mario e per Silvia, appena finito di postare le precedenti informazioni, siamo andati in giro per i paesino di Sayaxche per cercare qualcosa da mangiare e nella piazza (il “parque”), si faceva musica. Nei parque fa sempre bella mostra di se`un podio per la banda — solo che da queste parti la banda municipale non suona ottoni e grancasse, ma “marimba”, anzi due. Specie di grandi xilofoni suonati da quattro o cinque suonatori per strumento (chiediamo scusa ai parenti musicologi, musicisti e musicanti ma siccome Mario e Silvia non li conoscevano diamo le informazioni necessarie), accompagnati in questo caso da un basso e una batteria. A Silvia e Mario sono sembrati dei virtuosi e si sono subito innamorati dello strumento. In ogni caso, come potrete vedere da opportuno video, la cosa era molto carina, perche` c’erano si e no una decina di astanti, ma nella piazza i ragazzini giocavano a pallone e le coppiette si tenevano per mano… divertente.
Il giorno dopo e`stato il momento delle nostre prime rovine maya, al termine di una lunga passeggiata in barca su un fiume. Le rovine di Ceibal niente di che, ma la foresta e`roba grandiosa e il fiume pieno di uccelli di tutte le specie: sparvieri (crediamo) garze e garzette grigie e bianche, martin pescatori, “aguilas pescadoras”, ecc.
Quindi nuovo trasferimento avventuroso in direzione della frontiera con il Messico, con l’ultimo passaggio ottenuto su un microbus sovraffollato di donne che ritornavanto, cariche di figli e di sonno, dall’aver raccolto nel capoluogo un piccolo contributo in moneta che il governo versa loro. Silvia, Vischio e Mario hanno viaggiato per tre ore in piedi, ma non essendo guatemaltechi (height challenged) le teste non c’entravano e hanno tenuto per tutto il tempo il collo piu`o meno piegato. Il tutto su strada sterrata, che ha avuto almeno il vantaggio di far andar lento il pulmino evitando malesseri alla nostra.
L’interessante e`stato che siamo arrivati al villaggio di frontiera sul fiume Usumancita dopo le 18, con il buio e non ce la siamo sentita di attraversare con barchetta a motore di notte una frontiera nota anche per traffici non esattamente puliti. Ma dove dormire in attesa della prima lancia del mattino l’indomani? Nessun problema, ci ha spiegato lo “ayudante” del nostro pulmino (gli ayudantes sono una specie di copilota-bigliettaio-buttadentro, vere istituzioni del viaggiare guatemalteco). Insomma questo ayudante ci ha detto che aveva una “camera” in casa sua e che avremmo potuto dormire li`per 25 quetzales (2,5 euro) a persona. Eravamo un po’ dubbiosi, ma a parte la rusticita`ci e`sembrato possibile, anzi accogliente. Le case di questi piccoli villaggi agricoli son fatti da grandi tetti di legno e paglia sotto ai quali sono costruite stanze di legno (alcune con soffitto, altre no, altre – come la nostra – un po`si e un po’ no, ma tanto c’e`sopra il tetto generale di paglia. Latrine, ovviamente, esterne, ma in questo caso anche un bugigattolo di legno con tenda e bidone con acqua “para bañarse” in privato.
E`andata. E il giorno dopo siamo transitati in Messico dove abbiamo trovato una sistemazione da ricchi e due strepitosi siti maya: uno piccolo nella selva Lacandona all’interno del quale c’e`un tempio con straordinari affreschi policromi piuttosto ben conservati. E chi lo sapeva della policromia maya? Mah, che ignoranza… Anche qui viaggio sul fiume per arrivare a una delle prime grandi citta`dirute con acropoli grande e piccola, piazza, stele e quant’altro. Siccome era piuttosto tardi, in giro per il sito c’eravamo solo noi, un altro turista con macchina fotografica e una coppia di giovani guatemaltechi che flirtavano seduti in cima alla scalinata dell’acropoli. Il tutto accompagnato da picchi (cioe`gli animaletti alati che fanno i buchi sui tronchi) e dagli inquietanti ruggiti/barriti delle “scimmie urlanti”. Ritorno al tramondo sul fiume.
Questa mattina riattraversamento del fiume, ritorno in Guatemala, viaggio molto comodo ma lungo fino a qui. Che sarebbe Flores, piccola cittadina su una isoletta al centro di un piccolo e delizioso lago. Un po’ quaint, dice Mario, ma molto, molto gradevole. Domani visita a Tikal – il piu`importante sito Maya del Guatemala, dopodomani un altro sito minore quindi bus notturno per Citta’ del Guatemala e Antigua (l’antica capitale) dove domenica ci separeremo da Vischio.
Un abbraccio forte a tutti. E baci tanti.
Vi ho trovato su Google
Sapete quando sono i Funerali di Pina Froio?
Sono stato allievo di Pina Froio alla fine degli anni ’70. Ci stava spiegando Pascal la mattina in cui le sirene della polizia sul Lungotevere di una Roma impazzita per il rapimento di Aldo Moro ci costrinsero a sospendere la lezione.
Mi associo alla richiesta del mio amico Stefano di informazioni sui funerali e su un contatto con la famiglia.
Grazie