Da che cosa si capisce che siete arrivati in Africa?
Beh, i leoni veri ancora non li abbiamo visti, ma elefanti e giraffe sì. Anzi, proprio per essere precisi, baby elefanti orfani che lasciati da soli senza la mamma nel bush morirebbero, invece c’è una bella fondazione che ai margini del Nairobi National Park ha costruito letteralmente un orfanotrofio per pachidermi, dove vivono almeno tre anni (tanto dura lo svezzamento) e poi vengono piano piano reintrodotti a casa loro. Ma intanto si può andare a vederli fare colazione col biberon e il bagnetto col fango.
Altro animale, altro ricovero. Questa è una nursery per certe giraffe speciali che in natura rischiano l’estinzione: come le giraffe reticolate (le conoscete, no?), ma con le gambe tutte bianche. Gli si dà da mangiare e sono belle e simpatiche. Dalla foto sembra uno zoo, ma è assai più grande e più libero (e ci sono anche gli orribili facoceri che rubano il cibo alle belle giraffe).
Tutto questo si trova in una parte di Nairobi che si chiama Karen, che prende il nome proprio da Karen Blixen e dalla “sua Africa”. Che poi Meryl Streep era più bella, ma lei qui aveva la famosa piantagione che negli ultimi 60 anni è diventata una zona di ville e bungalow protetti da gran quantità di verde e di guardie di sicurezza.
Ora la villa di Karen (la stessa dove è stato girato il film) è ovviamente un museo e appare più o meno così:
In fondo, in fondo non molto diversa dalle altre case coloniali della zona, come quella degli amici che ci hanno ospitato le prime due notti.
Ora si parte per la riserva di Samburu.
Ah, siamo contenti