Gnafamo

Prima giornata da turisti-turisti a Rethymno, compatta e assai carina cittadina fondata dai veneziani, poi conquistata dai turchi, ecc. ecc.

Abbiamo preso in affitto un monocamera (Airbnb) nel vecchio centro storico, con una gran terrazza, subito sotto alla Fortezza, (cioè la “fortresse Fortezza”, come dice la nostra cartina francese).

Doveva difendere il dominio veneziano di Candia dai turchi, ma questi dagli e dagli l’hanno conquistata e dove sorgeva la cattedrale latina di San Nicola hanno costruito una bella moschea.Dopo la seconda guerra mondiale, quando i tedeschi ci avevano messo la propria guarnigione, dei vari edifici all’interno non è rimasto granché. Qualcosa è stato ristrutturato, come l’edificio di governo veneziano e la moschea. Accanto alla moschea sorge una cappellina ortodossa, evidentemente costruita dopo la cacciata dei turchi a fine Ottocento, graziosa, con qualche icona moderna carina e molte bruttine.All’uscita della cappella c’era un gruppo di quattro italiani, uno ha ficcato la testa dentro e ha sentenziato: “Una delle loro”. “Viste mille…” gli ha fatto eco una signora proseguendo la visita altrove.Dunque: ci troviamo nel luogo simbolo del dominio veneziano, cioè occidentale e latino su una terra greca, orientale, ortodossa. Un dominio innescato da una bella manica di signori della guerra occidentali e latini che invece di conquistare Gerusalemme pensò bene di distruggere Costantinopoli. In questo luogo, un bravo occidentale e latino non si limita a dire, legittimamente, “Non c’è nulla di interessante”, ma gli scappa detto con evidente sufficienza, se non con acrimonia “Una delle loro”.Noi. Loro.No, ‘gnafamo, nu’ je la potemo fa.(Consoliamoci col pane dolce a forma di animali di un forno di qui – “Può andare bene anche per regalo, assicura il fornaio, dura fino a sei mesi”)